3 domande all’Assessore Montuori

Gentile Redazione di Radio Roma Capitale,

siamo i cittadini dei Piani di Zona e vi scriviamo perchè spesso, nelle vostre trasmissioni radiofoniche, avete parlato della nostra problematica avendo l’onore (che a noi comuni cittadini non è concesso) di interloquire con i referenti del Comune di Roma.

Vogliamo portare alla vostra attenzione la seguente intervista realizzata all’Assessore Montuori (link all’intervista) ed in particolare il seguente passaggio:

Passiamo alla questione delle affrancazioni. Per anni le case realizzate in regime di edilizia convenzionata sono state rivendute a prezzi di mercato. Anche il Comune concedeva il nulla osta. 

Non c’è stata alcuna colpa, né da parte del comune e né dei notai. L’amministrazione ha agito ‘in buona fede’, era una prassi consolidata. Senza considerare la contraddizione con quanto accade oggi con le aste fallimentari. La sentenza della Cassazione ha stabilito la priorità della tutela della finalità pubblica di questi edifici ma basta dichiarare fallimento perché queste case finiscano sul mercato come appartamenti qualsiasi. Siamo di fronte ad una contraddizione normativa. Sulla sentenza della Cassazione serve una norma chiarificatrice. “

Con molta difficoltà dobbiamo trattenerci dallo scrivere il disprezzo che noi cittadini dei piani di zona proviamo per questa persona. lo abbiamo già detto in passato e lo ribadiamo ancora una volta: queste dichiarazioni sono pericolosissime e sconsiderate, sono benzina buttata sul fuoco che generano un senso di rabbia che può spingere la gente a farsi giustizia da soli con gesti estremi.

Come potrebbe reagire un venditore disperato che ha venduto con il nullaosta del Comune e pensava di essere tutelato da un Notaio che ha pagato profumatamente e che ora, non solo deve restituire un indebito di 300 mila euro ma si sente anche dire che lui è l’unico responsabile e che il comune ed il notaio non hanno colpe ma che hanno agito in buona fede ?

Visto che a noi cittadini “normali” non è possibile interagire con gli esponenti della giunta capitolina del Movimento 5 Stelle vi chiediamo di porre all’assessore Montuori le seguenti domande:

1- Come può l’Assessore giustificazione un comportamento illegale diffuso solo a Roma e in nessun altro comune d’Italia in maniera cosi diffusa e sistematica una “prassi consolidata”.

2- Perché la “buona fede” è riconosciuta solo ai Notai ed al Comune e non, ad esempio, al venditore e/o al compratore (solo qualche mese fa l’assessore in un’intervista radiofonica concessa ad un’altra emittente aveva dichiarato che il Comune potrebbe decidere di rivalersi sui proprietari che hanno venduto a prezzo superiore il PMC). Perchè il Comune, riconoscendo la buona fede anche dei venditori /compratori non interviene, ad esempio, con la riduzione dei valori venali dei terreni?

3- Assodato che la condotta tenuta dal Comune di Roma (e solo a Roma) è stata sbagliata ed illegale e considerato che, anche volendo riconoscere una presunta “buona fede”, la legge non ammette ignoranza (d’altronde questo è quello che si sentono ripetere i venditori/acquirenti) perché il Comune di Roma dovrebbe essere esente da conseguenze giuridiche/penali ?

 

Vi ringraziamo per la disponibilità e rimaniamo in attesa di un vostro cortese riscontro.

Distinti Saluti

CAOS prezzi massimi di cessione ROMA!!!

 

 

 

 

 

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