L’orrenda proposta che i 5 Stelle stanno confabulando in Regione…praticamente dalla padella alla brace !!!

Negli ultimi giorni ci sono giunte voci, ancora da confermare, secondo le quali, sulla scorta di quanto dichiarato su Facebook dall’on. Lombardi, Consigliere regionale del M5S nel Lazio, ci sarebbe la volontà politica di vietare di affrancare gli immobili peep, secondo quanto disposto oggi dai commi 49-bis e 49-ter dell’art.31 della  legge 448/1998, a partire dal 2020, non prima di aver concesso una finestra temporale di condono per poter effettuare suddetta procedura a tutti coloro che ne hanno interesse, in primis quei proprietari che hanno venduto detti immobili a prezzo di mercato senza svincolarli opportunamente e che si trovano di fronte a richieste di ripetizione dell’indebito versato.

Se tale orientamento corrisponde al vero e sarà tradotto in un intervento legislativo, si tratterà, in buona sostanza, di un intervento discriminatorio e potenzialmente incostituzionale, un condono per pochi e di una gravissima ingiustizia per molti.

Esso significherà la rovina completa e definitiva della vita di decine di migliaia di famiglie, in nome di un superiore bene che, oggi, in tutta onestà, considerato il ben noto passato che nella Capitale ha coinvolto gli immobili cosiddetti peep, si fa fatica ad individuare.

Infatti, in troppi dimenticano che il comune di Roma, con la deliberazione 46/2017, ha svuotato di contenuto e di utilità la pratica della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, poiché ha modificato il relativo schema di convenzione in diritto di proprietà rendendo necessaria l’affrancazione dell’immobile per eliminare il solo vincolo di prezzo massimo di cessione.

Ne consegue che, se la trasformazione non consente di eliminare il vincolo di prezzo massimo di cessione e se l’affrancazione viene vietata, allora su un immobile peep tale vincolo graverà in eterno.

Questa decisione è del tutto incompatibile con gli avvenimenti occorsi negli ultimi decenni nel comune di Roma, che hanno visto susseguirsi innumerevoli compravendite a prezzo libero senza affrancazione né trasformazione bensì, spesso, in presenza di nulla osta alla vendita a prezzo di mercato fornito dal comune stesso, nonché prime assegnazioni di immobili, dal costruttore al primo proprietario, tutt’altro che a prezzo imposto da convenzione.

Sulla base di quanto esposto, si riportano di seguito solo alcuni dei drammatici impatti che avrebbe l’orientamento in questione, se fosse messo effettivamente in pratica:

  • Tutti quei proprietari che non riuscissero, ovvero non avessero la possibilità di affrancare entro il termine stabilito, si ritroverebbero con un immobile gravato per sempre dal vincolo di prezzo massimo di cessione. Pertanto, tutti coloro – presumibilmente la maggioranza dei proprietari attuali – che non sono ancora stati coinvolti in prima persona nella questione ovvero che non conoscono la situazione non avendo intenzione di vendere, ovvero che, pur avendo venduto non sono stati ancora chiamati in causa dai loro rispettivi acquirenti, a partire dal 2020 si troveranno nell’impossibilità di uscire dalla trappola mortale dell’edilizia agevolata di Roma!
  • La finestra temporale ridotta durante la quale sarà consentita un’affrancazione “sanatoria” per tutti coloro che si trovano coinvolti in procedimenti per la richiesta della ripetizione dell’indebito versato, consentirà di approfittarsene anche a tutti coloro che sanno di essere speculatori perché, tramite raccomandazioni e connivenze, sono riusciti effettivamente ad acquistare al prezzo massimo di cessione ed ora hanno venduto o vogliono vendere a prezzo di mercato.
  • Se anche uno degli attuali proprietari riuscisse ad affrancare (ipotesi improbabile, considerata l’attuale velocità di elaborazione delle pratiche presentate al Dipartimento Urbanistica), non riuscirebbe comunque a restituire al proprio immobile peep il valore di mercato perché, se fosse impedita l’affrancazione dal 2020, all’interno di un medesimo Piano di Zona (PdZ) e addirittura all’interno di uno stesso condominio, potranno esserci appartamenti svincolati commerciabili a prezzo di mercato e appartamenti (presumibilmente molto più numerosi) commerciabili esclusivamente a prezzo massimo di cessione, con la conseguenza che i prezzi degli appartamenti affrancati saranno livellati ai prezzi di quelli non affrancati.
  • Stante l’attuale sospensione delle pratiche di trasformazione e l’eliminazione della decadenza del vincolo di prezzo massimo di cessione dallo schema di convenzione in diritto di proprietà post trasformazione ex delibera comunale 46/2017, con conseguente obbligo di affrancare per eliminare il vincolo di prezzo massimo di cessione dall’immobile, tutti gli attuali proprietari saranno ingiustamente obbligati ad affrancare prima del 2020, compresi coloro che potrebbero invece solamente trasformare ai sensi del comma 48 dell’art.31 della legge 448/98 con convenzione originaria in diritto di superficie risalente ad almeno venti anni prima. L’ingiusto obbligo e l’urgenza di affrancare deriverebbero dal fatto che, ancorché la delibera 46/2017 sia al vaglio del Consiglio di Stato dopo essere stata impugnata da quasi 800 cittadini, nessuno potrebbe assumersi il rischio che la normativa nazionale, seppure cristallina, non venga riconosciuta dal Consiglio di Stato, ritrovandosi con un immobile con prezzo di vendita vincolato in eterno.
  • E, ancora più grave, quale inferno attenderebbe dopo il 2020 tutti coloro che, avendo acquistato a prezzo di mercato da più di 10 anni (magari, direttamente dal costruttore), abbiano venduto negli ultimi 8 anni ma che non siano stati ancora chiamati in causa dagli acquirenti per la ripetizione dell’indebito, se rimanessero all’oscuro del dramma che li aspetta almeno fino al 2020? Queste povere persone sarebbero condannate senza possibilità alcuna di redimersi a restituire tutto l’indebito versato. E non potrebbero più nemmeno proporre una mediazione sulla base del corrispettivo di affrancazione, perché l’affrancazione sarebbe ormai vietata!

Infine, un orientamento del genere provocherebbe il blocco totale dell’edilizia agevolata a Roma perché si renderebbe inapplicabile quanto disposto dalla deliberazione 46/2017: tutti gli schemi di convenzione previsti e inerenti l’edilizia convenzionata/agevolata (sia quelli relativi alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà che quelli per i nuovi interventi in diritto di superficie ed in diritto di proprietà) sarebbero annullati e invalidati da un intervento del genere, diverrebbero non più attuabili, poiché essi si fondano sul comma 49-bis dell’art.31 della legge 448/98 che, a quanto si starebbe vociferando, dal 2020 diventerebbe non applicabile.

Ci chiediamo inoltre con quale coraggio si possa pretendere di restituire una verginità, un “valore sociale” all’edilizia convenzionata quando sappiamo bene che tale valore è stato perduto, in molti casi a causa della mancanza del dovuto controllo e della dovuta vigilanza in materia.

Per tutti i gravi motivi indicati sopra, auspichiamo un urgente e serio confronto sul tema al fine di elaborare un provvedimento realmente equo e risolutivo.

 

Cosa puoi fare per aiutarci a risolvere questo problema ? Condividi questo articolo con i tuoi condomini e parlane con i tuoi conoscenti. Ancora troppe persone sono all’oscuro della problematica. Bisogna agire ora, prima che sia troppo tardi !

 

 

 

3 Risposte a “L’orrenda proposta che i 5 Stelle stanno confabulando in Regione…praticamente dalla padella alla brace !!!”

  1. La presunta norma è potenzialmente illegittima, infatti, viola i principi di ragionevolezza e di uguaglianza, quello della tutela dell’affidamento legittimamente posto sulla certezza dell’ordinamento giuridico, è quello delle funzioni costituzionalmente riservate al potere giudiziario ( ciò che vieta di intervenire per annullare gli effetti del giudicato o di incidere intenzionalmente su concrete fattispecie sub iudice)

  2. E’ proprio cosi’ , le chiedo ; lei comprerebbe oggi una casa affrancata a prezzo di mercato sapendo che non e’ di sua completa proprieta’ ?? L’affrancazione e’ solo una grossa truffa escogitata da alcuni comuni per fare cassa….Le faccio un esempio , io ho acquistato una casa 167 nel 2007 per 270.000 € ora per poterla rivendere a , forse 210.000€ dovrei affrancare e spendere piu’ o meno 20/25.000 € . Sperando di trovare una persona disposta a spenderli semza avere il diritto di superfice ……….lormai credo sia impossibile trovare persone disposte a comprare le nostre case. La sentenza del 2015 ha rovinato solo gli acquirenti come me. …….infine per quanto riguarda l’affrancazione , credo sia giusto che la paghi solo il primo aquirente/socio della coperativa che ha usufruito del mutuo agevolato …..mentre invece la sentenza 2015 ne prevede la ripetizione ad ogni vendita successiva……..tutto cio’ solo a vantaggio dei Comuni….

  3. solo una precisazione, l’affrancazione si paga una volta sola (la sentenza del 2015 non dice che questa deve essere ripagata da ogni proprietario futuro). per il resto condividiamo le sue osservazioni ma ci stiamo impegnando come cittadini a cambiare le cose.

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